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Rio de Janeiro

Venezuela Colombia Peru Cile Argentina Bolivia Brasile - Manaus Brasile - Belem Brasile - Fortaleza Brasile - Natal Brasile - Recife Brasile - Salvador de Bahia Brasile - Brasilia Brasile - Cuiabà e Pantanal Brasile - Belo Horizonte Brasile - Rio de Janeiro Brasile - Sao Paulo Brasile - Porto Alegre Fascinosa Rio, maestosamente sdraiata sulle numerose colline che dominano la baia di Guanabara. Misteriosa Rio de Janeiro, sconvolgente intreccio di lussuosi edifici e miserabili capanne dove a poca distanza l’uno dall’altro si consumano i riti del consumismo più sfrenato e quelli di antica origine africana dell’Umbanda. Accattivante Rio, incredibilmente ricca di proposte culturali o di puro divertimento, continua ad essere la meta preferita del turismo internazionale. E’ difficile resistere al fascino della “Cidade Maravelhosa”: una serata passata al Caneçao, un panorama ammirato dal Corcovado e da Pao de Açucar, una sfilata al seguito di una scuola di samba nei preparativi del Carnevale possono diventare  un ricordo indelebile nella memoria del turista. I circa 7.000.000 di abitanti ufficiali del municipio di Rio de Janeiro risiedono in un’area prevalentemente montuosa dl 1171 kmq, affacciata sull’Oceano Atlantico e sulla baia di Guanabara. Una linea ideale tesa tra  la statua del Cristo sul Corcovado e il famoso monte costiero detto Pan di Zucchero divide Rio in centro e zona sud. Furono i portoghesi dell’equipaggio di Gaspar de Lemos, nel gennaio 1502 a battezzare  la Baia di Guanabara con il nome di Rio de Janeiro (“fiume di gennaio”), che avevano confuso con la foce di un fiume. Due anni dopo, Gonçalo Coelho e Amerigo Vespucci approdarono nella baia costruendovi un piccolo avamposto. Più di mezzo secolo dopo, i francesi del viceammiraglio Nicolas Durand del Villegaignon costruirono il forte di Coligny nella baia di  Guanabara e vi insediarono la guarnigione della Francia Antartica. Il portoghese Mem de Sà e suo cugino Estaçio nel 1567 cacciarono i francesi e  sterminarono gli indiani Tamoio e i loro alleati. Fu poi costruito il primo nucleo fortificato di Sao Sebastiao di Rio de Janeiro. La città si sviluppò quando i Portoghesi decisero di coltivare la canna da zucchero nelle fertili pianure della zona. Ciò ebbe un’importanza fondamentale nella formazione dell’etnia carioca, visto che nel XVIII secolo, gli schiavi neri erano più del 50% della popolazione. Con l’inaugurazione delle ferrovie per il trasporto dell’oro dal Minas Gerais, il naturale porto di Rio de Janeiro superò in importanza Salvador, nonostante il saccheggio subito ad opera dei francesi nel 1710. 

Rio de Janeiro divenne capitale coloniale nel 1763. Il 22 gennaio 1808 l’intera corte portoghese di Dom Joao VI, sfuggita precipitosamente dalle incalzanti truppe napoleoniche, approdò a Rio con un folto gruppo di letterati, scienziati e uomini di cultura che cambiarono il volto alla città. Il boom del caffè portò a un periodo di prosperità alla fine dell’800 e a una esplosione demografica legata all’immigrazione europea. Rio de Janeiro rimase capitale del Brasile fino al 1960, quando questo ruolo fu ceduto all’avveniristica Brasilia. Le principali e conosciute spiagge di Rio de Janeiro sono la famosa Copacabana, Leme, Ipanema e Leblon.

 

Brasile - Rio de Janeiro

Salvador de Bahia

Salvador de Bahia, la capitale dello Stato di Bahia, è una città antica, ricca di importanti tracce della sua storia ed oggi importante centro culturale del Brasile. Con i suoi oltre 2.000.000 di abitanti è la vetrina ideale di tradizioni e contraddizioni della magica terra bahiana.

Brasile - Salvador de Bahia

Fu Amerigo Vespucci il primo europeo ad attraccare nella Bahia de Todos os Santos, ma solo mezzo secolo dopo, nel 1549, i mille componenti della spedizione del primo governatore Tomè de Sousa fondarono Salvador, prima capitale del Brasile. Tomè affidò al donatario Francisco Pereira Coutinho il compito di introdurre gli schiavi e insediare i coloni. Vista poi la bellicosità delle locali tribù di indios e il traffico di pirati, contrabbandieri e potenze rivali in quel tratto di costa, fu realizzato un imponente complesso di operare di fortificazione che fa ancora bella mostra di sé. Dalla metà del XVII secolo, Salvador conobbe un tale declino economico che il Marchese do Pombal decise di trasferire la capitale a Rio de Janeiro anche per non perdere il controllo sui traffici di oro e diamanti che si svolgevano al sud. Salvador de Bahia e il suo territorio raggiunsero in breve tempo livelli di povertà inauditi che scatenarono rivolte sociali.

Salvador de Bahia fu inoltre tra le prime città nel 1822, a intraprendere la guerra di Indipendenza alla notizia della trionfante rivoluzione costituzionalista in Portogallo. Le forze popolari si impadronirono della città e cacciarono il governatore Madeira de Melo. La diminuita importanza della canna da zucchero, unita al disinteresse del governo per lo sviluppo economico delle regioni nordestine, aggravò sempre di più la situazione economica di Bahia. La città è divisa in due parti (città alta e città bassa).  La città bassa o “cidade baixa” si estende sulle sponde della grande Baia dos Todos os Santos, ed è il quartiere dei servizi commerciali di Salvador. Tra banche ed uffici si trova il Mercato Modelo, il più famoso mercato artigianale della città, costruito sulle rovine dell’antica dogana le cui fondamenta sono visitabili scendendo le apposite scale. Di giorno è un microcosmo nel quale acquistare, contrattare, assistere a spettacoli di musica o pranzare nei due ristoranti che si dividono un bel terrazzo panoramico. Dalla cidade baixa si sale alla cidade alta utilizzando l’Elevador Lacerda, ascensore che copre un percorso di 85 metri. Dalla città alta si scende quindi al caratteristico quartiere di Pelourinho, decisamente apprezzabile per la vitalità dei suoi abitanti e la sua omogeneità architettonica. Importanti edifici, testimonianza del barocco brasiliano fanno da cornice al vero cuore di questo quartiere dove venditori, artisti, donne con i tradizionali costumi bianchi offrono le loro mercanzie dai banchetti e dai negozi.

 

Brasilia

Brasilia come capitale venne inaugurata il 21 aprile 1960, ma le speranze di sviluppo legate all’evento vennero in gran parte disattese e lo Stato di Goiàs ha tuttora un’economia legata all’allevamento del bestiame e all’agricoltura. La città “utopica” progettata dall’urbanista Lucio Costa e realizzata da Oscar Niemeyer con il riordino paesaggistico di Burle Marx, è al tempo stesso bella e brutta, di forte carattere e spersonalizzante, ordinata in modo inquietante. Percorrendo i suoi svincoli parabolici e le sue mirabili architetture si può pensare di essere dovunque, tranne che in Brasile. Brasilia è attraversata dall’avveniristico asse centrale largo fino a 500 metri che taglia in due la città ed ai lati del quale sono concentrati i capolavori di Niemeyer: il Palacio Planalto, sede del Governo Federale, Il Congreso Nacional, sede di Senato e Camera, il ministero degli Esteri e la Cattedrale. I monumenti più famosi della città sono Il Meteoro, situato ai bordi del laghetto di fronte al palazzo di Itamaraty e Os Candongos, di fronte al Planalto dedicati agli operai che costruirono la città ed entrambi opera di Bruno Giorgi. La vita notturna di Brasilia è piuttosto animata con molti locali da ballo, cinema, teatri. I locali e i ristoranti top sono concentrati nel Setor Comercial Sul, detto anche Comercio Local Sul.
 

Brasile - Brasilia

São Paulo

Brasile - Sao Paulo

Lo stato di San Paolo è il più popoloso di tutto il Brasile con circa 30.000.000 di abitanti. Fu Martin Alfonso de Souza, che nel 1532 fondò Sao Vincente, a dare inizio alla colonizzazione dello stato, fondamentale nella storia della federazione. Nel 1554 un gruppo di Gesuiti si ritrovavano sull’altopiano di Ipiranga a festeggiare il giorno della conversione di San Paolo alla religione cattolica. In quella occasione fu deciso di costruire in quel luogo un collegio ed una chiesa attorno ai quali crebbe la futura città. Nel XVII secolo i Paulisti organizzarono le Bandeiras e partirono alla scoperta dell’interno, alla ricerca di schiavi, indigeni e oro. L’economia dello Stato di San Paolo rimase però legata all’agricoltura e all’allevamento fino al boom della coltivazione del caffè e alla grande immigrazione europea di fine ottocento. San Paolo crebbe in maniera esponenziale dominando la scena economica, politica e sociale del paese nel XX secolo. Oggi la città ha oltre 17.000.000 di abitanti.
 
 

Recife e Olinda

Le bellezze architettoniche di Recife, capitale dello Stato del Pernambuco, con 1.350.000 abitanti, chiamata “la Venezia brasiliana” per i suoi 40 ponti, sono concentrate nel centro storico, a ridosso dei fiumi Baberibe e Capibaribe, dove sorse il primo nucleo della metropoli. Nel XVI e XVII secolo Recife divenne il centro principale del Nordeste per il commercio della canna da zucchero; con la ricchezza fiorirono le arti e furono erette numerose chiese che impegnarono eserciti di intagliatori, doratori, pittori, scultori e orafi. Recife fu allora, assieme con Salvador de Bahia, la città più ricca del Brasile. Oggi, attorno al centro storico di Recife si sono via via estesi i nuovi quartieri e le moderne architetture. I migliori alberghi e ristoranti della città si trovano lungo la spiaggia e nell’area residenziale di Boa Viagem. Lungo la costa sud di Recife si incontrano una serie di spiagge molto apprezzate dal turismo locale e internazionale. Sulla collina a fianco a Recife sorge una bella città coloniale chiamata Olinda, centro culturale ed artistico della regione.

 

Brasile - Olinda

Fortaleza

Brasile - Fortaleza

Fortaleza è la capitale dello Stato Cearà che con le splendide dune del litorale ovest, da Cumbuco alla magica Jericoacoara, il sempre più arido e rude Sertao all’interno e le atmosfere tardo-hippy di Canoa Quebrada, è fra gli stati più affascinanti. Per gli appassionati del mare è una vera meraviglia anche perché i giorni di maltempo sono molto rari e le spiagge sono molto belle, specialmente quelle un pò fuori dalla città, come la magnifica spiaggia di Cambuco, ampia e ricca di laghetti, fra cui le dune, non a caso stranieri e ricchi brasiliani stanno costruendo lussuose case di villeggiatura.
Altra bellissima spiaggia a circa 90 km da Fortaleza, è quella del piccolo villaggio di pescatori di Alagoinhas che a differenza di Cambuco, non conosce uno sviluppo turistico importante. La spiaggia di Lagoinha è davvero sorprendente con dune, falesie e piccole cascate. Per quanto riguarda la vita notturna, l’atmosfera che si respira nei locali è veramente effervescente.  Ottimi sono anche i ristoranti dove si possono mangiare prelibate specialità locali a base di pesce.

 

Natal

Nello stato del Rio Grande do Norte le dune di sabbia fanno parte del panorama. Fu probabilmente lo spagnolo Alonso dei Ojeda il primo europeo ad approdare sulle magnifiche spiagge di Rio Grande do Norte, un anno prima della scoperta ufficiale del Brasile. I primi a insediarvisi furono invece i francesi. I portoghesi li scacciarono nel Natale 1598 (da qui il nome della capitale), costruendo subito l’imponente Forte dos Reis Magos a difesa della costa. Ciò non impedì agli Olandesi di conquistare il Rio Grande do Norte nel 1633, fornendo allo stato in vent’anni di buon governo, una solida struttura economica basata su canna da zucchero, estrazione del sale e allevamento. Annesso a Pernambuco nel 1701, il Rio Grande do Norte tornò indipendente nel 1897 e aderì alla rivoluzione pernambucana che vide Natal sede di un suo governo provvisorio.

Brasile - Natal

A Natal, capitale dello Stato, oltre alle belle e suggestive spiagge non vi sono molti luoghi storici da visitare. Tra quelli degni nota segnaliamo i notevoli  bastioni a forma di stella del Forte dos Reis Magos, l’altare di legno intagliato nella Igreja de Sao Antonio e il Museo Luis de Camara Cascudo. Per quanto riguarda le spiagge, questa zona è un vero paradiso, che ricorda le estreme propaggini del Sahara Occidentale. A circa 20 km da Natal, nella località di Genipabù si trova il più alto complesso di dune, e da qui partono centinaia di chilometri di spiagge deserte.

 

Manaus e Amazzonia brasiliana

Brasile - Amazzonia

Con una estensione complessiva di 7 milioni di kmq (quasi 5 nel solo Brasile) l’ecosistema amazzonico è presente in nove paesi (Brasile, Suriname, Guyana, Guyana Francese, Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia) e costituisce la più grande foresta del mondo. Ospita l’imponente Rio delle Amazzoni e suoi 1100 affluenti, oltre 200 specie di mammiferi, 500 specie di pesci, 2000 specie di uccelli, e 80.000 specie fino ad ora conosciute di piante. L’esuberanza della vegetazione amazzonica è conseguenza delle eccezionali condizioni di calore e umidità che sono altamente favorevoli allo sviluppo dei processi vitali.

Il velocissimo processo di decomposizione organica che esiste in quella foresta torna a nutrire immediatamente le piante, ma non il suolo sul quale, a causa della fitta trama di rami e foglie, raramente batte il sole. Importante lo sfruttamento in campo medico delle sue risorse vegetali (chinino, coca, guaranà) e fondamentale il suo ruolo di equilibratore atmosferico. La storia dello sfruttamento economico dell’Amazzonia cominciò nel secolo scorso. Con la scoperta dell’esistenza di un’immensa quantità di alberi della gomma, migliaia di persone si addentrarono nella foresta in cerca di fortuna trovando invece solo lavoro come siringueros. Questi uomini crearono però un boom economico che ebbe, come effetto più eclatante, un periodo di sproporzionato fasto della più grande città dell'Amazzonia: Manaus. Gli imprenditori di tutto il mondo iniziarono ad interessarsi a queste zone. Oggi Manaus ha circa 1.160.000 di abitanti, ma da quando negli anni '20 il boom della gomma si era esaurito, la città perse l'importanza di cui aveva goduto fino ad allora. E' sempre comunque un importante porto internazionale sul fiume Rio Negro, affluente del Rio delle Amazzoni e dal 1967 zona franca.

 

Cuiabà e Pantanal

Il Mar de Xaries, come lo chiamavano di indios M’baia, Guatò, Paiaguà, Guaicuru, Terena e Canveus, antichi abitanti della zona, abili cavallerizzi che la leggenda vuole fabbricassero le briglie con trecce di capelli femminili, è l’insieme di almeno dieci ecosistemi differenti per una superficie complessiva di ben 250.000 kmq tra Bolivia, Paraguay e, soprattutto Brasile. Circa 600 milioni di anni fa, un enorme sommovimento della crosta terrestre formò la Cordigliera delle Ande determinando anche la formazione di questa profonda (600-700 m) depressione interna al continente i cui contorni sono ancora riconoscibili a est della Serra di Maracaju, nei monti attorno a Corumbà e nella Serra di Amolar.

Brasile - Pantanal

Il Pantanal era probabilmente un mare interno, lentamente prosciugatosi fino a diventare pianura alluvionale con migliaia di laghi. I cicli annuali di pioggia (dicembre-aprile) fanno ingrossare il Rio Paraguay, profondo in alcuni punti fino a 120 metri, che trasporta mediamente 143.000 metri cubi di acqua al secondo, allagando alcune zone perennemente, altre per 3-6 mesi all’anno. Al naturale spostamento dei letti di fiumi e laghi sta concorrendo l’incontrollato disboscamento degli argini dei fiumi che provoca il dilavamento e conduce al declino i pescosissimi corsi d’acqua intorbidendoli. I fiumi del Pantanal sono famosi per la loro eccezionale fauna ittica. Nei fiumi Paraguay, Miranda, Abobral, Aquidauana, Taquari, Coxim, nella baia di Albuquerque e nella zona di Paconé, gli appassionati possono pescare jau, barbados, pintado e suribim, tutte sottospecie del pesce -gatto, piranha, superbi esemplari di pesce dourado (fino a 30 kg di peso) o imbattersi in una delle altre 230 specie finora individuate.  Delle 8700 specie di uccelli catalogati nel mondo, ben 658 vivono qui. Se il simbolo del Pantanal sono il tuiuiu o jaburu (grande cicogna dal collare scarlatto e cappuccio nero), non sono da meno i pappagalli, gli aironi, i gabbiani, il fulmimeo Ibis Cabeça Seca, capace di tuffarsi in acqua e catturare un pesce in 3 decimi di secondo. Dei mammiferi è facile incontrare capibara e cervi del Pantanal; con pazienza e un poco di fortuna si potranno anche avvistare il Tamnduà Bandeira (formichiere gigante), lontre giganti, i pecari dal collare e i Tatu Canastra (armadillo).  Il capoluogo del Pantanal Nord è la città di Cuiabà. Costruita durante la grande corsa all’oro del XVIII secolo, Cuiabà conobbe negli anni 70 un boom agricolo che l’ha portata ad essere la città a maggior tasso di crescita del Brasile. La città offre ai suoi visitatori una certa vivacità notturna e una posizione strategica per visitare il Pantanal.

 

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